La parodontologia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della malattia parodontale (parodontite o piorrea), cioè delle affezioni del parodonto.
Il parodonto è dato dall’insieme della gengiva, del legamento parodontale, del cemento radicolare e dell’osso alveolare (osso che circonda il dente). Comprende cioè tutti i tessuti di sostegno di ogni singolo dente. La parodontite pertanto ha come conseguenza l’indebolimento dei denti e, se trascurata per molto tempo, la perdita parziale o totale dei denti naturali.
I batteri presenti nella placca e nel tartaro causano la gengivite (infiammazione gengivale). La parodontite, in genere, trae origine da una gengivite anche se non è detto che ogni gengivite evolverà in parodontite.
La quantità e la virulenza dei patogeni (batteri) da un lato, ed i fattori di resistenza dall’altro, sono determinanti per l’attività infiammatoria e per la progressione della malattia parodontale. Con un’accurata igiene orale (asportazione di placca e tartaro) si può quasi sempre prevenire una parodontite.
I sintomi
Tra i sintomi più comuni, alcuni precoci, altri tardivi, vi sono:
- gengivite: le gengive sono rosso vivo mentre normalmente sono rosa pallido;
- sanguinamento gengivale;
- retrazione delle gengive;
- tasche gengivali: si formano attorno al dente e diventano un ricettacolo di placca batterica;
- ascessi gengivali o fistole: infezioni acute nella zona circostante i denti che presentano tasche;
- perdita di osso: tramite radiografie endorali si evidenzia il riassorbimento osseo;
- mobilità e migrazione dei denti.
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tumefazione e/o sanguinamento
della gengiva |
retrazione della gengiva | fistola con fuoriuscita di pus |
Le cause
E’ dimostrata una predisposizione individuale a sviluppare questa patologia per fattori ereditari, caratteristiche anatomiche, condizioni di salute (in particolar modo in caso di diabete), abitudini viziate ed il fumo che da solo è determinante per far aumentare il rischio di sviluppare la malattia parodontale.
La parodontite, con le sue varie forme di decorso è, come la carie, tra le malattie più diffuse nella popolazione.
Nella dentizione permanente si possono distingue tre forme di decorso della parodontite: la parodontite a decorso lento dell’adulto (la forma più frequente, 95% dei casi), la forma a decorso rapido e la parodontite giovanile, presente nella razza bianca solo nello 0,1% della popolazione.
Per avere migliori possibilità di bloccare la progressione della malattia è bene intervenire precocemente ed eliminare le cause.
La diagnosi di malattia parodontale avviene solo dopo aver stilato insieme al paziente un’accurata anamnesi ed aver eseguito un esame sistematico i cui reperti rappresentano una fotografia della situazione esistente.
L’evoluzione, la prognosi favorevole della malattia e la reazione positiva del tessuto parodontale agli interventi terapeutici richiedono un’intensa collaborazione da parte del paziente.
Dopo l’esame obiettivo e la formulazione della prognosi, il caso va descritto al paziente illustrandogli la specie e la gravità della malattia ed informandolo sulla terapia opportuna e sul modo di esecuzione della stessa.
La pianificazione della cura si basa su:
- diagnosi;
- esigenze e necessità del paziente;
- interesse e collaborazione del paziente;
- possibilità finanziarie del paziente.
Le cause della gengivite e della parodontite sono ampiamente note. Pertanto il primo obiettivo della profilassi e della terapia deve essere quello di ottenere un cavità orale povera di batteri ed il più possibile libera da placca e da tartaro dentario.
Con il termine “trattamento” o “preparazione iniziale” si comprendono le varie fasi della terapia con le quali si mira a questo traguardo. Il trattamento iniziale è perciò una vera e propria terapia causale della gengivite e della parodontite e comprende:
1) motivazione ed informazione del paziente: viene mostrato l’eventuale sanguinamento delle gengive con l’uso della telecamera endorale e vengono dati chiarimenti sui sintomi della gengivite e della parodontite mediante immagini, video ed opuscoli illustrativi. Viene illustrato il caso personale con l’aiuto dello schema delle tasche (cartella parodontale) e l’analisi delle radiografie endorali, vengono utilizzate vernici rivelatrici di placca e vengono spiegate le cause delle emorragie e dell’infiammazione.
2) terapia professionale:
- trattamento laser per la disinfezione delle tasche;
- asportazione sopragengivale del tartaro (ablazione);
- lucidatura degli elementi dentali con paste abrasive e coppette di gomma;
- utilizzo di dispositivi spray a base di bicarbonato o glicina per la rimozione di patine e discromie. Le polveri a base di glicina, più delicate, possono essere utilizzate per la rimozione di batteri e placca sottogengivale;
- asportazione di placca e di tartaro sottogengivale (levigatura delle radici e curettage delle parti molli);
- prescrizione di medicinali (es. collutori a base di clorexidina);
- inserimento di antibiotici nelle tasche;
- eliminazione degli stimoli iatrogeni;
- trattamento funzionale con molaggio selettivo e fissazione dei denti molto mobili;
3) istruzioni domiciliari di igiene orale
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